1) Innanzitutto ciò che davvero può dare risultato, in casi selezionati, è il trattamento laser delle palpebre inferiori, quando non vi siano ernie adipose (le famose borse) e quando le rughe o pliche cutanee non superino i 2 mm di spessore (limite questo già di per sé di difficile trattamento); in sintesi si possono trattare solo palpebre che non abbiano un eccesso cutaneo esagerato né un evidente gonfiore legato alle borse adipose sottostanti (che il laser non può togliere senza una adeguata incisione cutanea o congiuntivale)
2) riguardo alle palpebre superiori, nella grande maggioranza dei casi si deve ricorrere ad una blefaroplastica chirurgica, perché l’ampiezza del lembo cutaneo da rimuovere misura mediamente dai 5 ai 10 mm (1cm!) di altezza; il laser quindi può risultare utile per piccole correzioni della palpebra superiore, magari proprio per ottimizzare l’esito di una blefaroplastica che ha lasciato un paio di mm di esubero cutaneo.
3) occorre tener ben presente che una indicazione sbagliata in merito all’utilizzo del laser sulla regione palpebrale non comporterà solo una spesa inutile, ma potrebbe lasciare esiti cicatriziali di difficile soluzione…quindi, per interventi di tale delicatezza il mio consiglio è quello di rivolgersi sempre e soltanto a chirurghi plastici, tralasciando altre specialità (eccezion fatta per gli oculoplastici) e tantomeno le frequenti pubblicità e articoli di stampa che propagandano interventi di semplice e rapida esecuzione, all’insegna della “pausa pranzo” e quant’altro.