Utilizzato per numerosi anni come un semplice sistema di riempimento volumetrico grazie all’utilizzo del grasso autologo(e cioè prelevato dallo stesso paziente), è stato per lo più considerata una metodica di scarsa durata ed efficacia, fino alla prima comparsa di nuove metodiche di estrazione e di impianto del grasso stesso, come nel caso della tecnica di Coleman (USA).
Attualmente, grazie all’apporto scientifico di molti Autori Europei, e in special modo di Francia e Italia, abbiamo a disposizione i più attuali “Micro-innesti” e “nano – innesti” di grasso, e cioè la possibilità di impiantare piccole particelle di grasso e cellule staminali, con cannule sempre più piccole e quindi con sempre meno ematomi e gonfiori post intervento, oltre a poterli collocare più superficialmente in zone a pelle molto sottile, come quella delle palpebre e tutto attorno alla regione oculare.
Di fatto, ciò che sta rendendo sempre più attuale ed efficace questa metodica è la conoscenza di alcune proprietà intrinseche del tessuto adiposo trapiantato, che appare ricco di sostanze in grado di stimolare la formazione di nuovi vasi (neo-vascolarizzazione) e di nuove fibre elastiche (con regressione delle fibrosi presenti), oltre che essere ricco di preziose cellule staminali.
In sintesi, oggi un lipofilling eseguito correttamente e secondo le nuove regole derivate dalla più moderna ricerca scientifica, può essere considerato una metodica sicura e di lunga durata, utilizzabile sia a fini estetici (ripristino dei volumi facciali e rimodellamento) che riparativi, come nel caso di esiti cicatriziali post-traumatici o di problemi post chirurgici a seguito di interventi mammari demolitivi, o di più comuni problematiche di contrattura peri-protesica dopo mastoplastica additiva.